venerdì 7 settembre 2012

Loch Affric (Glen Affric)

Nell'autunno del 2003, assieme ad un paio di amici, decidiamo di fare un mini week end per le Highlands.
Niente di speciale: una notte a Fort William , una ad Inverness e poi a casa.
Il secondo giorno, dopo aver visitato il castello di Urquhart, uno di loro suggerisce una tappa da intenditori ad un posto li vicino.
Un posto non conosciuto ne visitato da molti turisti di passaggio ma che invece regala scorci di una bellezza intensa e selvaggia sulla natura incontaminata di questo paese: Loch Affric.
Decisamente aveva ragione e a distanza di anni ricordo ancora con minuzia di dettagli quel pomeriggio.


Loch Affric e' davvero uno scorcio su una Scozia che, in punta di piedi, percorre un sentiero che sfuma nel bosco dove l'asfalto lascia gradualmente il posto alla ghiaia e infine agli aghi di pino che dormono sui fili d'erba.
Non importa la stagione e quasi quasi nemmeno il tempo poiché la varietà di piante e fauna che si può ammirare vale la pena di prendere questa deviazione.
Quasi una piccola pausa per riprendere contatto con la natura e lasciare per un attimo il misterioso Loch Ness.
Per arrivarci serve poco meno di un'ora e un po' di pazienza per fare la single track road che porta a destinazione.
Basta prendere la A831e, poco prima di Cannich, seguire le indicazioni per Tomich.


Da qui in poi , seguendo la strada, si passa accanto a Loch Beinn che ha come cornice foreste di betulle, canyon di roccia coperti di muschio, ponti di legno e , quando lo sguardo si apre sulla sinistra, appena dopo il bosco, la vallata regala quel senso di pace e tranquillità tipico di questo posto dove il tempo scorre con secondi diversi da quello del resto del mondo.




Parcheggiata la macchina dove finisce la strada si lasciano le 4 ruote per prendere un sentiero a piedi che porta a Loch Affric.
Io suggerisco di prendere il giro che prima di arrivarci costeggia la fine di Loch Beinn.
L'acqua dei laghi scozzesi sembra perennemente immortalata in una fotografia.
Ferma e immobile , in posa da secoli per gli occhi golosi dei fotografi.
Se non fosse per gli affluenti non se ne sentirebbe nemmeno il rumore e sembrerebbe tutto ancora piu' surreale.
Tuttavia seguendo il torrente fra i due laghi, si può osservare il vero spettacolo.


Quando si comincia ad incontrare cervi, lontre e anche qualche salmone che risale la corrente la natura e la vita di quest posto, colpisce con cura la parte più sensibile del nostro animo.


In conclusione: Glen Affric va apprezzato cosi. Senza suoni se non quello del vento e senza parole se non quelle lette dagli occhi.