venerdì 15 maggio 2015

The Rocketeer – il ristorante con una storia da raccontare...

Potrei parlare dubito del Rocketeer e in 4 minuti avrei concluso dicendo che e' un posto da non perdere.



Tuttavia la storia della casupola dove sorge il ristorante merita di essere raccontata poiché non solo da il nome al locale ma è un pezzo di storia britannica importante e comunque a tutto il regno unito.
Per raccontare questa storia dobbiamo fare un passo indietro fino al 1807 e spostare la nostra attenzione a Mount's Bay in Cornovaglia.
In questa baia, il 29 Dicembre di quell'anno, naufragava la fregata britannica Anson causando la morte di circa un centinaio di membri del suo equipaggio.
Sulla costa, ad assistere impotente a questo disastro, c'era Henry Trengrouse.
Henry, nativo a Helston, venne talmente colpito dalla tragedia che decise di fare qualcosa per far sì che incidenti di questo tipo non avessero più le medesime conseguenze e per far ciò si improvvisò inventore con lo scopo di cercare un modo per salvare i naufraghi a bordo di navi alla deriva lungo la costa britannica.
Dopo anni di tentativi e di perfezionamenti riuscì finalmente a creare un sistema che permettere di mettere in collegamento una nave con la terraferma tramite una corda allo scopo di trasbordare i sopravvissuti.
Tale sistema, simile ad una teleferica, si chiama: Breeches Buoy.




L'idea tanto semplice quanto geniale era di individuare la nave alla deriva, puntarla con un rudimentale sistema di puntamento e lanciare, tramite un razzo, una cima verso i sopravvissuti che l'avrebbero utilizzata per tirare a se una seconda cima ancora più larga e creare cosi, una volta fissata al relitto, un sistema di tipo teleferica per trasportare le persone verso la riva.
Ben presto l'idea prese piede e lungo tutte le principali coste, specie in prossimità di centri abitati con piccoli porti, cominciarono a spuntare le cosiddette Rocket Houses.




Queste piccole casette contenevano tutto il materiale (corde, razzi e salvagenti) che serviva al personale a terra  (i Rocketeer) di salvare i naufraghi delle navi alla deriva.
Col passare degli anni e l'avvento della RNLI e delle sue imbarcazioni di salvataggio queste strutture sono andate via via in disuso.
Quelle più grandi si sono reinventate come abitazioni.
Le più piccole invece, come nel caso del Rocketeer, sono diventati ristoranti di pesce.
Ecco il link di Tripadvisor.

Dopo questo antipasto di storia passiamo alla recensione vera e propria.
Per certi aspetti questo posto ricorda un po Oban Pier Seafood Hut.
In primis è all'aperto pertanto bisogna beccare la giornata giusta per star fuori.
Ammetto che son stato fortunato e con un mio amico siamo andati al ristorante in un giorno di sole.
Tuttavia il vento ha fatto sì che ci intabarrassimo per bene in felpa e kway.
Considerate che la costa Est della Scozia è anche la più ventosa di solito quindi, anche nei giorni di sole, potrebbe esserci abbastanza vento da farvi desistere.
Tuttavia se riuscite nell'intento vi aspettano gradite sorprese.
Il posto, proprio come il famoso baracchino di Oban è specializzato in molluschi, crostacei e pesce.
Tuttavia risulta di una spanna superiore in quanto ad organizzazione e, essendo questa una parte ricca della Scozia, questo si riflette nei prezzi ovviamente.
Cosa intendo per organizzazione?
Per prima cosa i posti a sedere sono limitati e come in ogni ristorante bisogna aspettare che vi facciano sedere e pertanto non si condivide il tavolo con altri ma ad ognuno il suo.
Secondo punto è il menu più ampio e con molte portate calde.
Invece del piatto freddo di molluschi e crostacei avete anche il piatto caldo che è anche il piatto ammiraglia del ristorante.
È preferibile condividerlo infatti sul menu è segnalato per due persone.
Tuttavia se avete voglia di farvi un piatto unico lo raccomando.
Si chiama Hot Seafood Platter for Two.
Il costo prossimo alle 30 sterline può sembrare elevato per un posto che non ha nemmeno 4 muri ma qualitativamente parlando li vale tutti o quasi tutti.
Il suo contenuto è il seguente.
Un contenitore con dentro una generosissima porzione di cozze ancora bollenti con il loro liquido di cottura super prelibato.
Un piatto gigante con le immancabili patatine fritte a far da base assieme ad una insalata e, poste sopra di loro, 3 pezzi di pesce impanato (uno di salmone e uno di merluzzo) e infine mezza aragosta.
Quando dicevo che vale quasi tutte le 30 sterline mi riferivo alla impanatura del merluzzo secondo me troppo pesante e infatti ho finito per mangiarmi il pesce al suo interno e lasciarla li.
Tuttavia, le cozze compensano ampiamente questo difettuccio.
Il Seafood Chowder è un altra scelta che vale la pena.
Se fatta a modo, questa zuppa di pesce molto comune in Scozia è seconda solo al Cullen Skink che secondo me la fa da padrona.
Altro punto a favore del posto è la birra.
Siamo vicino a Belhaven dove viene prodotta la famosa Belhaven Best e il ristorante serve proprio questa birra quindi non dovete cercarvi un pub se vi va una buona pinta col del buon cibo.
Per gli amanti della natura e ambientalisti convinti sarà utile sapere che tutte le posate e tutti i piatti e bicchieri sono biodegradabili così da ridurre l'impatto su madre natura mentre ci scofaniamo le sue delizie.
Il personale è molto disponibile e preparato e sicuramente sa consigliare gli indecisi, cosa non da poco quando comincia ad esserci una scelta abbastanza ampia.
Altra cosa importante è il fatto che nonostante la struttura sia molto piccola, c'è comunque un bagno per i clienti.
Questo significa che dopo esservi gustati a mani nude cozze, aragoste e quant'altro, potete tranquillamente lavarvi le mani.

Infine non posso non parlare della vista che si vede dal ristorante.
Da ambedue i lati la spiaggia e la vista sul pittoresco paesino su cui, come nella maggior parte dei paesi britannici spicca la chiesa in stile gotico.






In conclusione.
Se siete in questa parte del paese sapete che siete nell'area di azione di Edimburgo e quindi tutto intorno la sua area di influenza tutto assume uno stile più pulito e upper class rispetto a Glasgow e in generale la costa Ovest.
Questo significa che i posti sono secondo me più curati e questo si riflette inevitabilmente nei costi di quello che qui comprate.
Il Rocketeer è secondo l'unico posto nell'area attorno a North Berwick che non solo vi promette pesce buono, di qualità e quantità ma vi offre anche qualcosa di diverso dal classico ristorantino con i dipinti delle navi appese ai muri e la bottiglia di vino bianco che spesso serve solo al ristorante a far cassa: vi offre anche un pezzo di storia.

Se cercate del buon pesce accompagnato da una buona birra, volete un pezzettino di storia e accettate di mangiare all'aperto per godervi la vista sul freddo mare del Nord allora The Rocketeer è la scelta giusta.

martedì 5 maggio 2015

Oban Pier Seafood Hut

Come già detto nel post , uno dei ristoranti migliori di Oban è sicuramente Oban Pier Seafood Hut.
Ecco il link per Tripadvisor.



Per godere della cucina di questo baracchino dovete accettare i seguenti SE.
SE vi piacciono crostacei, molluschi e pesce fresco....
SE la giornata lo permette (meteorologicamente parlando)....
SE vi va di contendervi i pochi posti con perfetti estranei....
SE avete accettato tutti i SE precedenti allora questo è il posto che fa per voi!

Con prezzi imbattibili e la qualità del pesce fresco appena pescato non potete fare scelta migliore.
Molto del pesce è ancora vivo e conservato in vasconi col ghiaccio proprio li vicino al baracchino.
Forchette di plastica, vassoi di plastica bicchierini di plastica e tovagliette di carta sono il quello che vi viene dato per consumare il prelibato prodotto del mare.
Per sedersi ci sono tavolini e tavoloni e spesso dovete condividere un posto con perfetti sconosciuti.
Questo può non essere piacevole per tutti ma personalmente non è un problema.
Anzi, molto spesso è la scusa per conoscere gente nuova e interessante che magari può anche darvi qualche dritta sui posti da vedere nei paraggi.

Il posto non ha la licenza per alcolici pertanto niente birra ma solo soft drink ma vi potete rifare in uno dei tanti pub nei dintorni.
Da provare sono sicuramente i piatti che con poco più di 10 sterline vi danno la possibilità di apprezzare tutti i prodotti locali.



Per i palati più fini ci sono anche ostriche e per i palati più semplici ci sono tramezzini con ricette a base di pesce.
I prezzi dello stesso tipo di cibo con la medesima quantità ma servito in un ristorante è quasi il doppio di quello che paghereste qui perciò se non avete un budget gigantesco per il vostro viaggio in Scozia e avete accettato i SE precedenti non indugiate oltre e godetevi questa esperienza.

In conclusione
Oban Pier Seafood Hut è il posto per far felici tutti ammesso che qualcuno proprio odi il pesce!
Non impatta sul portafoglio e vi da la qualità del ristorante con il prezzo del takeaway.
Da non perdere se siete ad Oban con una bella giornata di sole!





Orcadi - Terzo e Ultimo Giorno

Una giornata uggiosa e triste ci aspetta al nostro risveglio.
Lo ammetto, quando c'è da prendere aerei e traghetti ed essere la per tempo, comincio a sentirmi stressato già dal risveglio.
L'idea che un inconveniente ti possa far perdere ciò per cui hai pagato salato (e il traghetto non è certo economico se imbarchi la macchina), mi mette un po di pressione.
Ad ogni modo non è rimasto molto da vedere anche perché a meno di andare su altre isole, abbiamo bene o male visto tutto quello che ci eravamo prefissati.
Tuttavia decidiamo di fare un giro per il centro e vedere la cattedrale di St Magnus.



Ci incamminiamo per le viuzze e in breve siamo li per scoprire che è chiusa...
Strano ma vero.
E se avessi avuto bisogno di conforto religioso???
Scherzi a parte non ci resta molto altro da fare che vederla da fuori.









La cittadina tutt'intorno è deserta e mi ricorda un po le sensazioni che mi suscitava il film The Wicker Man nella sua versione originale del 1973.

Lasciamo il centro, ci congediamo dal B&B e prendiamo la macchina in direzione A965 per visitare uno dei posti più curiosi dell'isola: La Tomba Neolitica di Maeshowe.






Questo cumulo di terra con al sui interno una serie di luoghi di sepoltura, si trova in mezzo ad alcuni campi dove giulive pascolano alcune pecorelle ignare dell'importanza storico-culturale del posto.
La peculiarità del posto, oltre all'ottimo stato di conservazione della struttura, sta nel fatto che la tomba è stata profanata dai Vichinghi che vi hanno anche preso dimora e si sono divertiti a incidere rune sui muri.
Mi chiedo se le scritte sul muro che ci sono su alcuni palazzi in centro o ancora peggio chi ha inciso col suo nome qualche monumento di pietra diverrà famoso come i vichinghi tra qualche secolo ma per ora apprezziamo le rune fatte dai vichinghi che hanno razziato e profanato la tomba.
Ovviamente non è possibile fare delle foto al suo interno pertanto vi allego un LINK dove poter vedere cosa c'è al suo interno.
Le foto che ho potuto fare da fuori sono solo dei pannelli che spiegano ai visitatori cosa stanno guardando e cosa vedranno all'interno.
Nonostante la visita non sia molto lunga la guida sembra discretamente preparata per una visita cosi breve e con così poco da vedere.
Infatti anche le rune, vista una vista tutte... senza offesa.
Fatte le domande di rito decidiamo di lasciare il posto e farci strada verso Stromness.

Giunti a destinazione lasciamo la macchina già incolonnata per l'imbarco e giriamo il posto a piedi.
È spettrale!









Assolutamente nessuno in giro e la sensazione di stare un posto cosi è quasi alienante se non inquietante.
Girando per le vie sembra davvero che tutti se ne siano andati.





Passeggiando raggiungiamo la chiesa anche qui chiusa e infine, un po rassegnati ci prendiamo un caffè in un bar proprio vicino al porto dove nel frattempo vediamo attraccare il traghetto.



La desolazione è la sensazione mi assale che fra mancanza di persone e tempo grigio.
Le Orcadi sono tanto belle, quanto selvagge e misteriose.
Necessitano di molto più tempo per essere visitate e viaggiate prendendo stradine a caso e scoprendone i piccoli gioielli, cosa che purtroppo sento non siamo riusciti a fare con il poco tempo a disposizione e soprattutto hanno bisogno di sole e di giornate lunghe.

In Conclusione.
Se siete convinti che un posto non vada solo visto quando fa bello allora le Orcadi hanno qualcosa per voi in qualunque mese dell'anno.
Se diversamente vi piacciono le lunghe giornate e la possibilità di trovare bel tempo allora decisamente veniteci dopo Giugno.
Attenti però ai grandi flussi migratori di turisti che affollano l'isola rendendo banale e comunque ogni suo angolo come spesso accade in Scozia.
Senza sarcasmo tuttavia voglio aggiungere che come ogni isola scozzese, così anche le Orcadi, per quel poco che abbiamo visto, hanno una loro cultura e una loro storia che anche se simile, non è mail la stessa.
Le persone e i posti possono ricordarvi di qualcos'altro ma non vi daranno la medesima esperienza già vissuta.
Pertanto non lasciatevi scappare l'occasione di una mini vacanza su queste isole lontane dalla terraferma ma vicine al cuore delle persone che amano i posti remoti e hanno voglia di scoprire.

Infine un grazie a Simone per avermi fatto compagnia in questo viaggio con le sue chiacchierate.
Impossibile dimenticare anche i nostri silenzi guardando dal finestrino le Orcadi passare col sottofondo perenne di quel CD di Lucio Battisti.

Grazie a tutti per aver letto i post delle Orcadi.
Ci si rivede al prossimo racconto di viaggio!