Una giornata uggiosa e
triste ci aspetta al nostro risveglio.
Lo ammetto, quando c'è da
prendere aerei e traghetti ed essere la per tempo, comincio a
sentirmi stressato già dal risveglio.
L'idea che un
inconveniente ti possa far perdere ciò per cui hai pagato salato (e
il traghetto non è certo economico se imbarchi la macchina), mi
mette un po di pressione.
Ad ogni modo non è
rimasto molto da vedere anche perché a meno di andare su altre
isole, abbiamo bene o male visto tutto quello che ci eravamo
prefissati.
Tuttavia decidiamo di fare
un giro per il centro e vedere la cattedrale di St Magnus.
Ci incamminiamo per le
viuzze e in breve siamo li per scoprire che è chiusa...
Strano ma vero.
E se avessi avuto bisogno
di conforto religioso???
Scherzi a parte non ci
resta molto altro da fare che vederla da fuori.
La cittadina tutt'intorno
è deserta e mi ricorda un po le sensazioni che mi suscitava il film
The
Wicker Man nella sua versione originale del 1973.
Lasciamo il centro, ci
congediamo dal B&B e prendiamo la macchina in direzione A965 per
visitare uno dei posti più curiosi dell'isola: La
Tomba Neolitica di Maeshowe.
Questo cumulo di terra con
al sui interno una serie di luoghi di sepoltura, si trova in mezzo ad
alcuni campi dove giulive pascolano alcune pecorelle ignare
dell'importanza storico-culturale del posto.
La peculiarità del posto,
oltre all'ottimo stato di conservazione della struttura, sta nel
fatto che la tomba è stata profanata dai Vichinghi che vi hanno
anche preso dimora e si sono divertiti a incidere rune sui muri.
Mi chiedo se le scritte
sul muro che ci sono su alcuni palazzi in centro o ancora peggio chi
ha inciso col suo nome qualche monumento di pietra diverrà famoso
come i vichinghi tra qualche secolo ma per ora apprezziamo le rune
fatte dai vichinghi che hanno razziato e profanato la tomba.
Ovviamente non è
possibile fare delle foto al suo interno pertanto vi allego un LINK
dove poter vedere cosa c'è al suo interno.
Le foto che ho potuto fare
da fuori sono solo dei pannelli che spiegano ai visitatori cosa
stanno guardando e cosa vedranno all'interno.
Nonostante la visita non
sia molto lunga la guida sembra discretamente preparata per una
visita cosi breve e con così poco da vedere.
Infatti anche le rune,
vista una vista tutte... senza offesa.
Fatte le domande di rito
decidiamo di lasciare il posto e farci strada verso Stromness.
Giunti a destinazione
lasciamo la macchina già incolonnata per l'imbarco e giriamo il
posto a piedi.
È spettrale!
Assolutamente nessuno in
giro e la sensazione di stare un posto cosi è quasi alienante se non
inquietante.
Girando per le vie sembra
davvero che tutti se ne siano andati.
Passeggiando raggiungiamo
la chiesa anche qui chiusa e infine, un po rassegnati ci prendiamo un
caffè in un bar proprio vicino al porto dove nel frattempo vediamo
attraccare il traghetto.
La desolazione è la
sensazione mi assale che fra mancanza di persone e tempo grigio.
Le Orcadi sono tanto
belle, quanto selvagge e misteriose.
Necessitano di molto più
tempo per essere visitate e viaggiate prendendo stradine a caso e
scoprendone i piccoli gioielli, cosa che purtroppo sento non siamo
riusciti a fare con il poco tempo a disposizione e soprattutto hanno
bisogno di sole e di giornate lunghe.
In Conclusione.
Se siete convinti che un
posto non vada solo visto quando fa bello allora le Orcadi hanno
qualcosa per voi in qualunque mese dell'anno.
Se diversamente vi
piacciono le lunghe giornate e la possibilità di trovare bel
tempo allora decisamente veniteci dopo Giugno.
Attenti però ai grandi
flussi migratori di turisti che affollano l'isola rendendo banale e
comunque ogni suo angolo come spesso accade in Scozia.
Senza sarcasmo tuttavia
voglio aggiungere che come ogni isola scozzese, così anche le
Orcadi, per quel poco che abbiamo visto, hanno una loro cultura e una
loro storia che anche se simile, non è mail la stessa.
Le persone e i posti
possono ricordarvi di qualcos'altro ma non vi daranno la medesima
esperienza già vissuta.
Pertanto non lasciatevi
scappare l'occasione di una mini vacanza su queste isole lontane
dalla terraferma ma vicine al cuore delle persone che amano i posti
remoti e hanno voglia di scoprire.
Infine un grazie a Simone
per avermi fatto compagnia in questo viaggio con le sue
chiacchierate.
Impossibile dimenticare
anche i nostri silenzi guardando dal finestrino le Orcadi passare col
sottofondo perenne di quel CD di Lucio Battisti.
Grazie a tutti per aver
letto i post delle Orcadi.
Ci si rivede al prossimo
racconto di viaggio!
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