martedì 5 maggio 2015

Orcadi - Terzo e Ultimo Giorno

Una giornata uggiosa e triste ci aspetta al nostro risveglio.
Lo ammetto, quando c'è da prendere aerei e traghetti ed essere la per tempo, comincio a sentirmi stressato già dal risveglio.
L'idea che un inconveniente ti possa far perdere ciò per cui hai pagato salato (e il traghetto non è certo economico se imbarchi la macchina), mi mette un po di pressione.
Ad ogni modo non è rimasto molto da vedere anche perché a meno di andare su altre isole, abbiamo bene o male visto tutto quello che ci eravamo prefissati.
Tuttavia decidiamo di fare un giro per il centro e vedere la cattedrale di St Magnus.



Ci incamminiamo per le viuzze e in breve siamo li per scoprire che è chiusa...
Strano ma vero.
E se avessi avuto bisogno di conforto religioso???
Scherzi a parte non ci resta molto altro da fare che vederla da fuori.









La cittadina tutt'intorno è deserta e mi ricorda un po le sensazioni che mi suscitava il film The Wicker Man nella sua versione originale del 1973.

Lasciamo il centro, ci congediamo dal B&B e prendiamo la macchina in direzione A965 per visitare uno dei posti più curiosi dell'isola: La Tomba Neolitica di Maeshowe.






Questo cumulo di terra con al sui interno una serie di luoghi di sepoltura, si trova in mezzo ad alcuni campi dove giulive pascolano alcune pecorelle ignare dell'importanza storico-culturale del posto.
La peculiarità del posto, oltre all'ottimo stato di conservazione della struttura, sta nel fatto che la tomba è stata profanata dai Vichinghi che vi hanno anche preso dimora e si sono divertiti a incidere rune sui muri.
Mi chiedo se le scritte sul muro che ci sono su alcuni palazzi in centro o ancora peggio chi ha inciso col suo nome qualche monumento di pietra diverrà famoso come i vichinghi tra qualche secolo ma per ora apprezziamo le rune fatte dai vichinghi che hanno razziato e profanato la tomba.
Ovviamente non è possibile fare delle foto al suo interno pertanto vi allego un LINK dove poter vedere cosa c'è al suo interno.
Le foto che ho potuto fare da fuori sono solo dei pannelli che spiegano ai visitatori cosa stanno guardando e cosa vedranno all'interno.
Nonostante la visita non sia molto lunga la guida sembra discretamente preparata per una visita cosi breve e con così poco da vedere.
Infatti anche le rune, vista una vista tutte... senza offesa.
Fatte le domande di rito decidiamo di lasciare il posto e farci strada verso Stromness.

Giunti a destinazione lasciamo la macchina già incolonnata per l'imbarco e giriamo il posto a piedi.
È spettrale!









Assolutamente nessuno in giro e la sensazione di stare un posto cosi è quasi alienante se non inquietante.
Girando per le vie sembra davvero che tutti se ne siano andati.





Passeggiando raggiungiamo la chiesa anche qui chiusa e infine, un po rassegnati ci prendiamo un caffè in un bar proprio vicino al porto dove nel frattempo vediamo attraccare il traghetto.



La desolazione è la sensazione mi assale che fra mancanza di persone e tempo grigio.
Le Orcadi sono tanto belle, quanto selvagge e misteriose.
Necessitano di molto più tempo per essere visitate e viaggiate prendendo stradine a caso e scoprendone i piccoli gioielli, cosa che purtroppo sento non siamo riusciti a fare con il poco tempo a disposizione e soprattutto hanno bisogno di sole e di giornate lunghe.

In Conclusione.
Se siete convinti che un posto non vada solo visto quando fa bello allora le Orcadi hanno qualcosa per voi in qualunque mese dell'anno.
Se diversamente vi piacciono le lunghe giornate e la possibilità di trovare bel tempo allora decisamente veniteci dopo Giugno.
Attenti però ai grandi flussi migratori di turisti che affollano l'isola rendendo banale e comunque ogni suo angolo come spesso accade in Scozia.
Senza sarcasmo tuttavia voglio aggiungere che come ogni isola scozzese, così anche le Orcadi, per quel poco che abbiamo visto, hanno una loro cultura e una loro storia che anche se simile, non è mail la stessa.
Le persone e i posti possono ricordarvi di qualcos'altro ma non vi daranno la medesima esperienza già vissuta.
Pertanto non lasciatevi scappare l'occasione di una mini vacanza su queste isole lontane dalla terraferma ma vicine al cuore delle persone che amano i posti remoti e hanno voglia di scoprire.

Infine un grazie a Simone per avermi fatto compagnia in questo viaggio con le sue chiacchierate.
Impossibile dimenticare anche i nostri silenzi guardando dal finestrino le Orcadi passare col sottofondo perenne di quel CD di Lucio Battisti.

Grazie a tutti per aver letto i post delle Orcadi.
Ci si rivede al prossimo racconto di viaggio!

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